lunedì 26 dicembre 2011

Three Books I Read #2



Ogni 25 del mese scriverò di tre libri che possiedo e che voglio leggere per il mese successivo. 
Un pochino in ritardo, sorry, ma ecco le mie proposte. Ovviamente spero di riuscire a mantenere la parola data, visto che gennaio inizia la sessione d'esame!

Per gennaio la mia cartella da leggere si compone di:

  • Ullmann Liv - Scelte
  • AMY TAN - 
  • IL CIRCOLO 
  • DELLA FORTUNA 
  • E DELLA FELICITÀ
 Da Goodreads :

Otto donne cinesi: quattro madri emigrate negli Stati Uniti negli anni quaranta che giocano a mah-jong a San Francisco e le loro quattro figlie nate in California, le cui voci si alternano e si richiamano nella ricostruzione del passato e nella ricerca di un difficile equilibrio con il presente. Un racconto che parla delle contraddizioni tra l'appartenenza a una famiglia cinese e la vita negli Stati Uniti; di rapporti conflittuali, ma anche fatti di profondo amore tra madre e figlia; delle motivazioni dei sacrifici compiuti dalle madri per trasmettere la propria esperienza e la propria forza alle figlie e delle ribellioni delle figlie ai desideri delle madri, dei loro diversi ideali, fedi, speranze.

  • Amabili Resti - Alice Sebold
 Da Goodreads :

"Mi chiamavo Salmon, come il pesce. Nome di battesimo: Susie. Avevo quattordici anni quando fui uccisa, il 6 dicembre del 1973. Negli anni Settanta, le fotografie delle ragazzine scomparse pubblicate sui giornali mi somigliavano quasi tutte: razza bianca, capelli castano topo. Questo era prima che le foto di bambini e adolescenti di ogni razza, maschi e femmine, apparissero stampate sui cartoni del latte o infilate nelle cassette della posta. Era quando ancora la gente non pensava che cose simili potessero accadere. Nel diario delle medie avevo ricopiato un verso di un poeta spagnolo, Juan Ramòn Jiménez; era stata mia sorella a farmelo conoscere. "Se vi danno un foglio squadrato, scriveteci sopra dall'altro lato". L'avevo scelto perché esprimeva tutto il mio disprezzo per gli ambienti rigidamente strutturati tipo aula scolastica che mi vedevo intorno e perché secondo me mi dava un'aura letteraria: non era una citazione idiota di un gruppo rock. 
Ero iscritta al Club degli scacchi e al Club della chimica, e bruciavo tutto quello che provavo a cucinare durante le lezioni di economia domestica della professoressa Delminico. Il mio preferito era il professor Botte, insegnava biologia e si divertiva a far ballare le rane e i gamberi, che in seguito avremmo sezionato, sulle loro tavolette di cera. 
Comunque non fu il professor Botte a uccidermi. E non crediate che tutte le persone che incontrerete in questa storia siano gente sospetta. Ecco il problema."





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